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cervelletto
Cervelletto:

Parte del sistema nervoso centrale che presiede alla coordinazione, all'aggiustamento, alla regolazione dei movimenti della muscolatura scheletrica. Esso si sviluppa dal metencefalo, una delle cinque vescicole da cui risulta costituito l'encefalo durante la vita embrionale.
Il c. occupa la parte posteriore e inferiore della cavità cranica (fossa cranica posteriore), è situato posteriormente al tronco cerebrale al quale è unito da tre paia di fasci di fibre nervose riunite a formare i peduncoli cerebellari (superiori, medi e inferiori) e separato dai lobi occipitali del cervello da una lamina fibrosa, dipendente dalla dura madre, il tentorio o tenda del c. Il c. ha forma di cuore di carta da gioco con l'incisura diretta indietro e la punta tronca in avanti; e lungo 6 cm ca., largo 10, alto 5, pesa 140 g. ca. Vi si può distinguere una parte centrale, detta verme, con inferiormente una sporgenza detta ugola, e due parti laterali simmetriche dette emisferi cerebellari, suddivisi da solchi in lobuli, un esempio è dato dall'amigdala.
Il c. è vascolarizzato dalle arterie cerebellari inferiori (anteriore e posteriore) e superiori. Nel c. le cellule nervose sono disposte a formare una lamina continua sulla superficie dell'organo, la corteccia cerebellare, solcata da molte scissure non profonde, ad andamento parallelo; tali cellule sono inoltre raccolte in quattro accumuli di sostanza grigia nella parte profonda di ogni emisfero e sono detti, dal centro verso l'esterno, nucleo del tetto, nucleo globoso, emboliforme e dentato. La parte interna del c. è costituita, oltre che dai nuclei citati, da sostanza bianca, composta da fibre nervose mieliniche che collegano tra di loro parti diverse del c., o che uniscono le strutture cerebellari ad altre parti del sistema nervoso centrale.
La corteccia cerebellare è costituita da tre strati: il più; esterno (strato molecolare) è caratterizzato dalle cosiddette cellule dei canestri, piccole e con lunghi dendriti, segue uno strato sottile composto da cellule voluminose (cellule di Purkinje), e infine, più; profondamente, vi è lo strato granulare, ricco di piccole cellule dette "granuli", sferiche e con dendriti scarsi e brevi.