Tutti i funghi sono eterotrofi che ricavano sostanze nutritive dall'ambiente esterno assorbendole attraverso le pareti e costituiscono un anello importante dell'ecosistema, perché sono in grado di decomporre il materiale organico presente nel terreno rendendolo disponibile alle piante verdi, perciò conducono un tipo di vita dipendente che si differenzia in tre modalità: Saprofitismo, Parassitismo e Simbiosi. Saprofiti: Si definiscono saprofiti tutti quei funghi che degradano sostanze non viventi di origine animale o vegetale in composti meno complessi. Ad es. vari composti organici come la lignina e la cellulosa vengono aggredite e disgregate da una miriade di differenti funghi, che con i loro enzimi sono in grado di smontarli e nutrirsene in una catena metabolica molto intricata rendendo questi composti sempre più semplici fino a ottenere un residuo minerale assimilabile dal fungo. Ogni fungo occupa una propria posizione in questa catena di demolitori altamente specializzati, tanto che se per una qualsiasi ragione un anello in questa successione venisse a mancare il processo metabolico si interromperebbe e l'insieme di organismi dipendenti dai precedenti muore. In pratica non esiste composto organico che i funghi non riescano a degradare. Ad es., la specie Hermodendron resinae è capace di metabolizzare il cherosene. Parassiti: Si definiscono parassiti quei funghi che si nutrono di organismi viventi, portandoli a volte fino alla morte. Alcuni fra questi funghi, come ad esempio Armillaria mellea, dopo un iniziale comportamento da simbionte, diventano parassiti facoltativi, per cui l'ospite (una pianta) viene ucciso, continuano poi con comportamento saprofita a nutrirsi della loro vittima anche quando questa è ormai morta, mentre quelli definiti parassiti obbligati, muoiono se muore il loro ospite. Il parassitismo colpisce anche gli animali, l'uomo, gli insetti e gli stessi funghi, con specializzazioni ancora una volta anche estreme, ad es., esistono funghi specializzati nel degradare solo le tegmine delle cavallette oppure di colpire una particolare specie di insetto. Esistono anche funghi predatori capaci di catturare, con trappole anche sofisticate, le loro prede come ad esempio i nematodi. Di recente, si tenta con successo di utilizzare questi parassiti nella lotta biologica contro specie che sono risultate resistenti agli insetticidi. Ad esempio, le zanzare del genere Anopheles portatrici della malaria, vengono uccise da Beauveria bassiana; basta infatti spruzzare una emulsione di acqua, olio e micelio, dove l'olio serve a conservare l'umidità necessaria perché il fungo sopravviva. Simbionti: Si definiscono simbionti o mutualistici quelle forme di parassitismo controllato da cui traggono vantaggio entrambi. Ad esempio il fungo estrae zuccheri dalle radici della pianta e cede sali minerali, azoto potassio, fosforo (micorriza). Il fungo cede anche acqua che la pianta assorbe con le radici, grande aiuto in caso di siccità. Nel caso di simbiosi con le Orchidee, il fungo cede zuccheri alla piantina in crescita, fino a che non si sviluppa il processo di fotosintesi. |