Prione beccolargo |
Pachyptila vittata |
Procellariidae |
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Pachyptila vittata: Prione beccolargo: Uccello marino delle Procellariiformes nella famiglia Procellariidae.
Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Subphylum: Vertebrata
Superclasse: Tetrapoda
Classe: Aves
Sottoclasse: Neornithes
Ordine: Procellariiformes
Famiglia: Procellariidae
Genere: Pachyptila
Specie: Pachyptila vittata Forster, 1777
Il Prione beccolargo raggiunge 25 - 30 cm di lunghezza, con una apertura alare di 57 - 66 cm e con un peso medio di 160 - 235 g.
Come tutti i prioni, ha il piumaggio nella parte ventrale di colore bianco e sulla groppa grigio - blu, con una macchia più scura, dal bordo delle ali a forma di "M". Ha sopracciglia bianche e una linea scura che va da sotto l'occhio quasi fino al collo. Ha la coda grigia con una punta nera a forma di cuneo, e le zampe palmate sono blu chiaro.
Ha il becco suddiviso in 7 - 9 piastre cornee di colore nerastro, con narici tubolari che si uniscono in alto, con una ghiandola, che si trova sopra il passaggio nasale, per desalinizzare l'elevata quantità di acqua che bevono, ha delle lamelle per filtrare il cibo dall'acqua di mare; Produce un olio maleodorante che è usato contro i predatori, ed è una ricca fonte di energia alimentare per i pulcini e per gli adulti durante i loro lunghi voli.
Si trova in tutta oceani e zone costiere del Sud del mondo. Le loro colonie si possono trovare a Gough Island, Tristan da Cunha, Isola del Sud, Isole Chatham, il sub-antartiche Isole Antipodi, e altre isole al largo della costa della Nuova Zelanda
I nidi, in genere, sono tane scavate nel terreno delle pendici costiere, campi di lava o scogliere, frequentate regolarmente solo di notte, per evitare la predazione da parte degli Stercorari, da diversi mesi prima dell'allevamento. Tra luglio e agosto viene deposto un singolo uovo, che entrambi i genitori covano a turno per circa 50 giorni. I pulcini impiumano circa 50 giorni dopo la schiusa
Si nutre di notte dalle acque di superficie, principalmente di plancton, piccoli crostacei calamari e piccoli pesci. Utilizza una tecnica chiamata aquaplaning, cioè, vola con il becco a pelo d'acqua e filtra il cibo.
Questa specie è considerata a rischio minimo. |
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