Home          Torna Indietro

Ibis sacro Threskiornis aethiopicus Threskiornithidae
Threskiornis aethiopicus: Ibis sacro: Uccello della famiglia dei Treschiornitidi dell'ordine dei Ciconiiformi.

Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Sottoregno: Eumetazoa
Superphylum: Deuterostomia
Phylum: Chordata
Subphylum: Vertebrata
Superclasse: Tetrapoda
Classe: Aves
Sottoclasse: Neornithes
Ordine: Ciconiiformes
Famiglia: Threskiornithidae ......................... Richmond, 1917
Genere: Threskiorni ...................................... Gray, 1842
Specie: Threskiornis aethiopicus ................ Latham, 1790

L'ibis sacro raggiunge la lunghezza di 56 - 69 cm, una apertura alare di 112 - 123 cm ed il peso di 1 - 1,9 kg. Uccello caratteristico, si presenta con un piumaggio uniformemente bianco con riflessi verdi o bluastri, zampe, becco e coda nere. Si registrano alcuni casi di melanismo.

Come tutti i ciconiformi, vola con le ali aperte e le zampe slanciate e osservandolo in volo, presenta il sottoala, di un bianco meno chiaro rispetto a quello del piumaggio.

Vive nell'Africa subsahariana, in Iraq e anticamente in Egitto, paese in cui ora è estinto, dove era venerato come simbolo del dio Thot.

L'ibis sacro frequenta una grande varietà di ambienti: si trova in paludi, fiumi e acquitrini, ma anche fino ai margini delle città e alle coste marine.

Ha una distribuzione abbastanza ampia: essa abbraccia tutto il continente africano a sud del Deserto del Sahara e parte del Medio Oriente fino all'Iraq, regione dove è comune. Frequenta anche i grandi fiumi, come il Nilo, il Niger, il Tigri e l'Eufrate.

Storicamente diffuso in Egitto, era sacro al tempo dei Faraoni, dal XIX secolo è totalmente scomparso per la caccia, tuttavia, a volte, qualche individuo si trova nel delta del Nilo.

In tempi recenti è stato introdotto anche in altri luoghi, tra cui la Francia e l'Italia, Sicilia compresa, e talvolta si ritrova in alcuni luoghi del nord, come il Parco naturale delle Lame del Sesia, presso Vercelli. In Spagna e nella Florida è presente in buon numero.

Come gli altri rappresentanti del genere Threskiornis è prevalentemente una specie diurna, attiva da poco dopo l'alba sino al tramonto.

Si riunisce in grandi gruppi, che possono superare le 100 unità, ma che durante il periodo dell'accoppiamento toccano i 400 - 500 esemplari.

Nonostante a volte mangi semi o alghe, l'ibis sacro è prevalentemente carnivoro: caccia, prevalentemente in acqua, pesci, invertebrati, serpentelli e batraci, non disdegnando nemmeno le carogne. La sua tecnica è piuttosto semplice: fissata la preda prescelta, l'ibis la segue con lo sguardo e, alla prima occasione propizia, la afferra con una beccata precisa, ingoiandola intera.

L'ibis sacro è stato anche osservato intento a ghermire i giovani coccodrilli appena nati o persino le uova e i piccoli delle tartarughe marine, nel momento della schiusa, sulle spiagge africane.

La riproduzione avviene in estate, tra giugno ed agosto: gli ibis sacri si riuniscono in grandi gruppi e i maschi si formano harem di femmine, tentando pure di sottrarle ai rivali, sfidandoli in incruente lotte, formate da gonfiamenti del petto e gorgheggi striduli col solo scopo di intimorire l'avversario.

La femmina depone da 1 a 5 uova e solo lei si occupa della cova e anche di nutrire i pulcini. I giovani ibis sacri diventano indipendenti a 4 - 5 settimane di vita, e a 20 settimane sono in grado di riprodursi. Possono vivere sino a 18 anni.

L'ibis sacro, nidifica in colonie a contatto con altri volatili affini per abitudini. Sul delta del fiume Okavango, durante i periodi d'abbondanza ittica, sono state viste battute di caccia degli ibis con altri uccelli acquatici come umbrette, pellicani, aironi, cormorani e aninghe.

La specie può subire la predazione da parte di pitoni, di qualche uccello rapace o soprattutto di coccodrilli, mentre i nidacei rischiano di cader vittima di serpenti, varani e anche di babbuini.

L'ibis sacro pare essere un uccello abbastanza antico: reperti fossili rinvenuti in Malawi hanno testimoniato l'esistenza dell'animale già 2 milioni di anni fa. Un milione di anni prima, è fissato il punto di scissione tra aironi ed ibis, confermando la vicinanza tra questi due gruppi di volatili.

L'Ibis sacro è valutato come a Rischio Minimo sulla Lista Rossa IUCN 2010 delle specie minacciate. Version 2010.4
(BirdLife International 2009).