Falaropo beccosottile |
Phalaropus lobatus |
Scolopacidae |
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Phalaropus è un genere nella famiglia degli Scolopacidae.
Comprende tre specie esistenti e una fossile:
Falaropo beccolargo (Phalaropus fulicarius)
Falaropo beccosottile (Phalaropus lobatus)
Falaropo di Wilson (Phalaropus tricolor)
Phalaropus eleonorae (estinto)
Phalaropus lobatus: Falaropo beccosottile: Uccello della famiglia degli Scolopacidae, Ordine dei Charadriiformes.
Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Sottoregno: Eumetazoa
Superphylum: Deuterostomia
Phylum: Chordata
Subphylum: Vertebrata
Superclasse: Tetrapoda
Classe: Aves
Sottoclasse: Neornithes
Ordine: Charadriiformes ..................... Huxley, 1867
Sottordine: Scolopaci
Famiglia: Scolopacidae ..................... Vigors, 1825
Genere: Phalaropus ............................ Brisson, 1760
Specie: Phalaropus lobatus ............... Linnaeus, 1758
Phalaropus lobatus è monotipico, non ha sottospecie. Uccello migratore che viaggia via terra con preferenza di laghi come siti di sosta lungo il percorso.
Si riproduce da fine maggio ad agosto a coppie solitarie, a volte formando piccole colonie dove l'habitat adatto è ristretto.
Nidifica in zone costiere e interne della tundra artica , foreste, tundra alpina vicino a laghi, stagni, lagune nelle paludi d'acqua dolce e torbiere, con rive paludose ricoperte d'erba. In Islanda nidifica nei deserti di lava con scarsa vegetazione. Il nido è una raschiatura superficiale su terreno nudo o tra radi boschetti o aree umide erbose. In questo periodo si nutre di insetti, larve e piccoli invertebrati come lumache, crostacei e vermi, girini, ma anche di semi.
Inizia la migrazione subito dopo il periodo di riproduzione, aggregandosi in grandi stormi e frequentando zone d'acqua salmastra come laghi, stagni e paludi lungo le coste dell'entroterra.
Durante l'inverno è in gran parte pelagica e si nutre nelle aree marine con grande abbondanza di plancton e di altre particelle in sospensione.
Il Falaropo beccosottile è iscritto come a Rischio Minimo sulla Lista Rossa IUCN 2010 delle specie minacciate. Versione 2010.4
(BirdLife International 2009). |
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