Epiornite |
Aepyornis maximus |
Aepyornithidae |
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Genere: Aepyornithiformes: Epiornitiformi
Sottordine di uccelli estinti, i cui resti sono stati rinvenuti nel Madagascar. Conosciuti comunemente come uccelli elefante, gli epiornitiformi comprendono alcuni tra i più grandi uccelli mai esistiti. La forma più nota è Aepyornis maximus, estintasi nel 1600, ma accanto ad essa vi furono altre forme più piccole del genere Aepyornis e anche un'altra specie appartenente a un genere a sé stante, Mullerornis betsilei. Vagamente simili a grandi struzzi dalle zampe eccezionalmente poderose, questi animali non hanno origini ben chiare, anche se alcune frammentarie forme fossili dell'Eocene dell'Egitto (Stromeria ed Eremopezus) sono state a volte riferite a questo gruppo.
Aepyornis maximus: Epiornite
Uccello estinto dell'ordine degli Epiornitiformi.
Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Aves
Ordine: Struthioniformes
Famiglia: Aepyornithidae
Genere: Aepyornis
Specie: Aepyornis maximus Geoffroy-Saint Hilaire, 1851
Nel 1294 Marco Polo, sbarcato sull'isola di Madagascar, udì di un favoloso uccello, le cui ali spiegate oscuravano il sole e le cui uova gigantesche venivano covate fra le fronde di un albero la cui ombra era cupa notte. Forse si trattava proprio, con le esagerazioni degli indigeni e delle fantasie di quei tempi, dell'epiornite o uccello elefante (sembra già noto ai Cartaginesi). I malgasci chiamavano questo uccello, loro noto da vari secoli, Vouron-Patra. Quattro secoli dopo la visita di Marco Polo, nel 1642, il cardinale Richelieu annetteva il Madagascar alla Francia, e vi inviava come governatore l'ammiraglio de Flancourt, il quale descrisse sommariamente il favoloso Vouron-Patra e disse che era abbastanza frequente nella parte meridionale dell'isola. Ma fu solo nel 1831 che l'ufficiale francese Victor Sganzin trovò sulla costa orientale alcuni indigeni che usavano come recipiente per l'acqua un uovo del diametro di oltre 30 cm. L'uovo, inviato a un commerciante di Città del Capo, e da lui a Parigi, affondò con la nave che lo portava. Nel 1848 il commerciante Dumarèle vide un uovo gigantesco in possesso di un capo indigeno, il quale gli disse che l'uccello che lo deponeva esisteva ancora nella vicina foresta. La notizia destò interesse in tutto il mondo, ma nessuno riuscì a trovare e a catturare il grande uccello. Nel 1850 però furono spedite a Parigi tre uova e alcuni frammenti: i molti scienziati che li esaminarono dettero pareri diversi sulla natura dell'uccello che le aveva deposte. Nel 1868 Alfred Grandidier trovò nelle paludi della costa occidentale del Madagascar un enorme giacimento di grosse uova, che risultarono semifossilizzate, ma di epoca recente. Si convenne che l'uccello gigante era un lontano parente dello struzzo. Ma nessuno riuscì a trovarne uno vivo. Da uno scheletro completo nel Museo di Storia Naturale di Parigi sappiamo che l'epiornite era probabilmente il più grande uccello mai esistito: poteva superare i 3 metri di altezza e i 450 kg di peso. Il suo collo era lungo, il tronco poderoso, lo sterno privo di carena. Le ali erano ridotte e atrofizzate, e le zampe possenti con tre robustissime dita. L'uovo era enorme: uno conservato a Parigi misura 390x327 millimetri, con un peso di oltre 12 kg e contenente 8 litri, pari a 7 uova di struzzo ovvero oltre 180 di gallina. Lo spessore del guscio è di parecchi millimetri. L'uccello elefante, rifugiatosi nelle zone paludose si è estinto nel XVII secolo a causa dei coccodrilli e degli uomini divenuti più numerosi in Madagascar. |
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