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Becco a scarpa Balaeniceps rex Balaenicipitidae
Balaenicipitidae: Famiglia di uccelli palustri dell'Ordine di Pelecaniformes.

Balaeniceps rex: Becco a scarpa:Unico rappresentante di questa Famiglia.

Classificazione scientifica
Dominio: Eukarya
Regno: Animalia
Sottoregno: Eumetazoa
Superphylum: Deuterostomia
Phylum: Chordata
Subphylum: Vertebrata
Superclasse: Tetrapoda
Classe: Aves
Sottoclasse: Neornithes
Ordine: Pelecaniformes
Famiglia: Balaenicipitidae Bonaparte, 1853
Genere: Balaeniceps Gould, 1850
Specie: Balaeniceps rex Gould, 1850

Il becco a scarpa si distingue per la mole notevole, il collo tarchiato e la grossa testa. L'adulto misura 115-150 cm in altezza e 100-140 cm in lunghezza, ha un'apertura alare di 230-260 cm e pesa dai 4 kg ai 7 kg. Il suo becco potente è carenato e leggermente incurvato al culmine, ha la robusta punta munita di un uncino e l'ampia mascella inferiore rivestita di una membrana coriacea. Ha gambe molto alte, dita lunghe munite di robuste unghie, la coda, che ha 12 penne, non è troppo lunga e l'occipite è marcato dalla presenza di un breve ciuffo di penne. Ha il piumaggio colorato di un bel grigio-cenere, ma le penne remiganti e timoniere sono grigio-nere, l'occhio è giallo-chiaro, il becco corneo ed i piedi neri.

Questo gigante degli uccelli palustri vive in numerose società nelle paludi e nelle più o meno grandi pozze d'acqua che segnano il corso del Nilo bianco e dei suoi affluenti tra il quinto e l'ottavo grado di latitudine nord. I vari individui che compongono la compagnia passano le giornate andando a guado nell'acqua per raccogliere cibo, camminando e volando rasa la superficie dell'acqua, con l'intenzione di ridiscendere il più presto possibile. Solo se vengono spaventati da uno sparo o da un rumore improvviso si decidono ad alzarsi notevolmente nell'aria, andando magari a cercare rifugio tra gli alti rami di qualche grosso albero: cosa veramente eccezionale, poiché essi vivono costantemente a livello del terreno, e trascorrono su di esso anche le ore di riposo notturno. L'unico, o almeno il più evidente dei suoni che è possibile percepire da questi uccelli è un forte scoppiettare del becco che ricorda quello delle cicogne.

Si nutre di pesci di vario genere, predati nelle acque entro cui si immerge fino all'altezza del petto, di rane, piccoli mammiferi e protopteri che vengono ctturati con una curiosa tecnica di caccia: rimane immobile in attesa della preda e poi si lascia quasi cadere su di essa, in un gesto chiamato "collasso", afferrandola con il grande becco, con il quale le recide la testa in un sol colpo.

Nella stagione delle piogge, tra luglio e agosto, scava una piccola conca su elevazioni del terreno, di solito circondate da acqua, dove depone da 1 a 3 uova di color verdiccio e di dimensioni abbastanza ridotte. Il periodo di incubazione è di circa un mese. Dal momento della schiusa passeranno circa cinque mesi prima che i piccoli (solitamente se ne salva solo uno) possano abbandonare il nido

Il Becco a scarpa è monogamo, le coppie partecipano entrambe alla cova e alla costruzione del nido. Durante il periodo di nidificazione diventano molto territoriali e aggressivi, cacciando chiunque tenti di avvicinarsi nel raggio di un chilometro quadrato.

Il Becco a scarpa è iscritto come Vulnerabile sulla Lista Rossa IUCN 2010 delle specie minacciate. Versione 2010.1 (BirdLife International 2008).