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Anaconda verde Eunectes murinus Serpenti
Eunectes murinus: Anaconda verde
Grande serpente, appartenente alla famiglia dei boidi ed è il più lungo delle quattro specie esistenti di anaconda.

Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Reptilia
Ordine: Squamata
Sottordine: Serpentes
Famiglia: Boidae
Genere: Eunectes
Specie: Eunectes murinus Linnaeus, 1758

Il colore prevalente sul dorso e sui fianchi è un insieme di tonalità di verde scuro con macchie nere ovali, la parte bassa dei fianchi è invece maculata di giallo bordato nero che via via sfuma verso il ventre completamente giallo-ocra. La testa è grande ma stretta e non si distingue nettamente dalla zona spessa del collo.
Gli occhi e le narici sono disposti sulla parte superiore della testa, questa caratteristica consente al serpente di vedere e di respirare mentre il corpo è immerso nell'acqua. Il corpo è relativamente tarchiato se confrontato con boa o pitoni di analoghe dimensioni ed estremamente muscoloso. Il serpente è interamente ricoperto di squame, tranne nella zona della cloaca. Caratteristica peculiare delle anaconde e di tutti gli altri grandi serpenti costrittori, è la presenza nello scheletro del bacino al quale sono collegati minuscoli arti posteriori vestigiali visibili anche esternamente e chiamati speroni.

Gli esemplari adulti possono raggiungere i 9 mt. di lunghezza e superare i 150 kg di peso, ma, raramente superano i 6 mt. Più volte vengono citati esemplari di dimensioni maggiori senza che ve ne sia una prova effettiva.

Vive in un'area che comprende buona parte delle regioni tropicali ed equatoriali del Sud America a est della cordigliera delle Ande, in particolar modo nei bacini del Rio delle Amazzoni e del fiume Orinoco.

Animale tipico delle aree umide, come paludi, stagni e fiumi, presenta caratteristiche morfologiche che lo rendono adatto alla vita acquatica, tanto che è addirittura in grado di alimentarsi nell'acqua.

L'enorme forza muscolare gli permette di cacciare animali di grandi dimensioni: maiali, cervi e capibara sono le sue prede abituali, che vengono catturate quando si avvicinano all'acqua per abbeverarsi. L'anaconda, nascosto sott'acqua e tra la vegetazione galleggiante, esce con lo scatto di una molla quando la preda abbassa il muso e in pochi secondi stringe il corpo della vittima, che a quel punto non ha più possibilità di fuggire e muore per soffocamento.

La stagione riproduttiva dell'anaconda si estende fra aprile e maggio. In questo periodo le femmine liberano feromoni che attraggono i maschi stanziati nei dintorni, alcuni dei quali percorrono anche grandi distanze per accoppiarsi.
Una sola femmina in calore attrae un grande numero di maschi, che sfregano la loro regione cloacale sul corpo della femmina e contemporaneamente se ne contendono il possesso. Quando infine è pronta per accoppiarsi, la femmina solleva la coda e permette al maschio dominante di unirsi a lei. Questa particolare riunione, così come l'accoppiamento vero e proprio, avvengono in acqua. La femmina inizia poi un periodo di gestazione che dura circa sei mesi, alla fine dei quali partorisce un numero di piccoli che varia da 20 a 40, anche se in alcuni casi si possono verificare parti che arrivano al centinaio di piccoli. Questi ultimi alla nascita misurano dagli 80 ai 100 cm di lunghezza e abbandonano velocemente il territorio della madre per vivere in autonomia.