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Lepilemure di edwards Lepilemur edwardsi Lepilemuridae
Lepilemur edwardsi: Lepilemure di Milne Edwards
Primate della famiglia dei Lepilemuri, specie recentemente scoperta, endemica del Madagascar.

Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Mammalia
Superordine: Euarchontoglires
(clade): Euarchonta
Ordine: Primates
Sottordine: Strepsirrhini
Infraordine: Lemuriformes
Superfamiglia: Lemuroidea
Famiglia: Lepilemuridae
Genere: Lepilemur
Specie: Lepilemur edwardsi Major, 1894

La specie è diffusa nella zona occidentale dell'isola, nell'area compresa fra i fiumi Mahajamba e Betsiboka, dove preferisce le zone di foresta decidua secca sia tropicale che subtropicale.

Raggiunge la lunghezza di circa 50 cm., con la coda che è circa la metà.

Ha il pelo lanoso grigio, con disegni tendenti al bruno-giallastro su tutto il corpo: il ventre tende a diventare bianco-giallastro, con la coda dello stesso colore; Sulla nuca è presente una striatura di pelo scuro che prosegue lungo tutta la spina dorsale.
Le orecchie sono appuntite, grandi, rivolte in avanti ed attaccate lateralmente rispetto al cranio; Occhi medio grandi di color marrone scuro.

Sono animali notturni e prevalentemente arboricoli, tendenzialmente solitari, ma li si può trovare anche in gruppi, solitamente composti da una femmina e da uno o più suoi figli.
Ambedue i sessi non tollerano invasioni del proprio territorio da parte di animali dello stesso sesso, quando accade un evento del genere, questi animali inscenano atteggiamenti intimidatori volti a spaventare l'intruso, come lo scuotere dei rami o l'emettere versi minacciosi.
I territori dei maschi, di maggiore estensione, tendono a sovrapporrsi nelle zone periferiche a quelli di più femmine, a volte, sono del tutto inglobati nel territorio del maschio.

Si nutre prevalentemente di foglie, in particolare quelle morenti o morte degli alberi di Tabemaemontana modesta, che integra con frutti e fiori.
Dopo una prima digestione, ridigerisce le proprie feci, ciecotrofismo, in modo da riuscire a demolire la maggior parte della cellulosa presente.

Il maschio si accoppia con tutte le femmine che hanno il territorio confinante od incluso totalmente o parzialmente nel suo.
La gestazione dura circa 4 mesi, al termine dei quali viene dato alla luce un unico piccolo, ben sviluppato, che viene trasportato attaccato al petto della madre, che lo lascia su un ramo mentre si nutre.