scleromystax

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scleromystax scleromystax Callichthyidae Siluriformes
                                                                 
Il genere Scleromystax comprende 4 specie di pesci d'acqua dolce appartenenti alla famiglia Callichthyidae.

Alcuni ittiologi sostengono l'appartenenza a questo gruppo solamente di 3 specie ed altri 5 a seconda delle classificazioni. Questo genere è stato riportato in auge dall'ittiologo Britto nel 2003 e circoscritto alla regione brasiliana di Mata Atlantica.

Popolano acque dolci tropicali e sub-tropicali del Sud America, da Trinidad fino all'Argentina, con una particolare concentrazione di specie nei sistemi fluviali dell'Amazzonia. Condividono lo stesso biotopo di Corydoras, Aspidoras e Brochis.

Lunghezza: superiore ai 20 cm.

Splendidi, e per distinguerli da Corydoras, Aspidoras e Brochis basterà fare riferimento alle grandi dimensioni che possono raggiungere questi pesci. Hanno struttura corporea allungata,nonche dimorfismo sessuale piuttosto evidente sia nella livrea (dicromatismo) che nei primi raggi della pinna dorsale e delle pettorali.

Dimorfismo sessuale: i primi raggi della pinna dorsale sono più lunghi nei maschi adulti.

Vive in piccoli gruppi, solitamente di una decina di individui. Vivono in acque correnti e stagnanti anche in tratti molto profondi, con piante acquatiche, anfratti e preferiscono le anse sabbiose.

Le coppie si isolano dal resto del branco e, dopo essersi nutriti adeguatamente iniziano i giochi amorosi. I partner si collocano spesso in punti dove c'è un frequente ricambio dell'acqua e dove la temperatura è intorno ai 26 ¦C. Le uova (circa un centinaio) vengono raccolte dalla madre con le pinne ventrali, fecondate dal maschio che la insegue continuamente e successivamente appiccicate sulle pareti od oggetti nel fiume oppure depositate in buche scavate precedentemente dai genitori. Dopo la riproduzione i genitori si allontanano e gli avannotti si nutrono di ci= che costituisce la melma del corso d'acqua. PoichÚ i piccoli nascono già indipendenti, capita che gli adulti pratichino il cannibalismo con i nuovi nati.

Onnivori. Si nutrono di piccoli crostacei, larve, insetti ed altri invertebrati presenti fra la vegetazione e nel substrato, oltre che di detriti animali e vegetali come ad esempio semi di alberi caduti in acqua.

Sono molto ricercati, anche per la loro bellezza. + possibile riprodurli con successo.

Risente dell'inquinamento e della costruzione di dighe, nonchÚ del sempre più prepotente mercato acquariofilo.