salaria pavo

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salaria pavo bavosa pavone Blenniidae Perciformes
                                                                 
bavosa pavone: Salaria Pavo
Pesce d'acqua salata e salmastra della famiglia Blenniidae.

Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Sottoregno: Eumetazoa Bilateria
Superphylum: Deuterostomia
Phylum: Chordata
Subphylum: Vertebrata
Infraphylum: Gnathostomata
Superclasse: Osteichthyes
Classe: Actinopterygii
Ordine: Perciformes
Sottordine: Blennioidei
Famiglia: Blenniidae
Genere: Salaria
Specie: Salaria pavo Risso, 1810
Sinonimi:
Blennius pavo Risso, 1810
Lipophrys pavo (Risso, 1810)

Questa specie è diffusa nell'Oceano Atlantico orientale (dal Golfo di Guascogna al Marocco) e nel Mar Mediterraneo, nel Mar Nero nonchÚ nel Canale di Suez. Abita le acque intorno agli scogli e le pietre di zone ricche di sedimento, dalla superficie fino a circa 7 metri di profondità. Sopporta senza fastidi acque inquinate come quelle dei porti. Animale bentonico, è talvolta riscontrabile la sua presenza fuori dalla superficie dell'acqua grazie al particolare muco che ne evita la disidratazione per brevi periodi. + una specie eurialina e pu= vivere anche in acque salmastre, al contrario della maggior parte dei Blenniidae.

Presenta un corpo allungato, piuttosto compresso ai fianchi, con capo dalla fronte alta, che nel maschio forma una vistosa gibbosità sulla testa. Ha un corto tentacolo sopra ogni occhio, difficilmente visibile. Le pinne sono robuste e arrotondate, la pinna dorsale è lunga. La livrea presenta un fondo verde-giallastro, con larghe fasce più scure. Vi sono inoltre lungo tutto il corpo linee verticali e puntini azzurro elettrico. Dietro l'occhio è presente un ocello scuro, orlato d'azzurro. Il maschio presenta nel periodo riproduttivo tonalità giallastre o aranciate.
Raggiunge una lunghezza di 13 cm.

Il periodo riproduttivo avviene tra maggio e luglio.

Si nutre di anellidi e crostacei.

Abbocca voracemente alle esche di qualsiasi tipo ma le sue carni non sono affatto apprezzate nemmeno per le fritture per cui di solito viene rigettata in acqua.

Rappresenta, sia per la bellezza che per le modeste esigenze in fatto di qualità dell'acqua, uno dei più comuni ed apprezzati ospiti degli acquari mediterranei.