puntius tetrazona |
barbo tigre |
Cyprinidae |
Cypriniformes |
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Puntius tetrazona (già Barbus tetrazona) conosciuto in Italia come Barbo tigre è un pesce d'acqua dolce appartenente alla famiglia Cyprinidae.
Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Actinopterygii
Ordine: Cypriniformes
Superfamiglia: Cyprinoidea
Famiglia: Cyprinidae
Sottofamiglia: Cyprininae
Genere: Puntius
Specie: Puntius tetrazona Bleeker, 1855
Habitat: Arcipelago indonesiano in particolare è diffusa nell'isola del Borneo e sull'isola di Sumatra. Nel corso del XX secolo, per favorire la vendita per l'aqcuariofilia, è stato introdotto anche a Porto Rico, in Colombia, nelle Filippine e in Australia. Vive nei laghi, nei fiumi e nei torrenti con corrente, purchÚ con acqua pulita e ben ossigenata.
Lunghezza: pu= arrivare fino a 6 cm di lunghezza.
Il corpo è alto, compresso ai lati, con coda forcuta e pinne corte e appuntite.
La caratteritica più evidente del Barbo tigre è la livrea, con 4 bande nere verticali che attraversano il corpo del pesce: una passa sull'occhio, una dopo l'opercolo branchiale e due sul peduncolo caudale. Le pinne sono rossastre: la dorsale e l'anale hanno la base nera.
Dimorfismo sessuale: la femmina si differisce dal maschio per le fattezze arrotondate, mentre il maschio ha una corporatura più minuta (è spesso più piccolo), snella e slanciata. Durante il periodo degli amori ha inoltre le pinne ventrali, il bordo della dorsale e la punta del muso di un rosso acceso.
Varietà: esistono alcune varietà di colore, create artificialmente dall'uomo: in una di esse le bande nere sono allargate fino a formare un'unica zona nero-verde con riflessi metallici lungo i fianchi del pesce che le fanno assumere un caratteristico color verde muschio. Questa varietà è conosciuta anche come Barbo verde. Un'altra invece presenta caratteristiche tipiche dell'albinismo, ed ha livrea rosa-gialla.
Vive in gruppi non inferiori ai 10 esemplari. E spesso in natura convive pacificamente in compagnia di specie robuste e di buona taglia come altri barbi, ciclidi, caracidi di grandi dimensioni. Non danneggia le piante ed anzi frequenta e gradisce una folta vegetazione, purchÚ al centro del corso d'acqua ci sia ampio spazio libero soprattutto nella zona centrale del fiume. A volte caccia e si nutre di piccoli caracidi o pesci con pinne lunghe e filamentose.
Il rituale d'accoppiamento prevede fecondazione esterna. La coppia, riconoscibile per il gonfiore della femmina e lÆintensa colorazione del maschio, si isola in acque tenere e leggermente acide che abbiano una temperatura più o meno di 25-27¦ C. Le uova sono deposte su piante a foglie fitte o sul substrato, al termine i genitori si allontanano rapidamente a volte pu= manifestarsi una forma di cannibalismo. Alla schiusa (dopo circa un giorno, più altri 3-4 giorni per riassorbire il sacco vitellino) i minuscoli avannotti si nutrono di infusori o sostanze organiche finissime.
Oltre alla caccia si nutre anche di insetti e delle loro larve come quelle di zanzare nere e bianche, plancton od infusori a volte anche di alghe di cui apprezza la Spirulina.
Si pu= allevare e riprodurre con successo in acquario, per=, anche se spesso attrae il neofita per la bella livrea ed il costo contenuto, questo barbo non è adatto alla maggioranza degli acquari di comunità, dove finisce prima o poi col divenire fonte di pericolo o di disturbo per molti pesci. Visto il particolare aspetto e la facilità d'allevamento, il Barbo tigre è diventato ben presto un ospite fisso in molti acquari occidentali.
+ un pesce generalmente tranquillo, vive in branchi, predilige la caccia notturna, anche se è sconsigliata la convivenza con i Poeciliidae e con tutti i pesci dalle pinne allungate, vista la voracità nell'attaccare queste parti del corpo di altri pesci. Tutti i mangimi per pesci tropicali sono accettati senza problemi; non far mancare di tanto in tanto del cibo vivo o surgelato. I tetrazona richiedono una introduzione graduale in vasche capienti non sotto 100 litri, con uno strato di ghiaia molto fine (o preferibilmente sabbia), una temperatura dell'acqua tra i 20 ed i 25 ¦C, un ph acido-neutro, ambienti ben ossigenati e non troppo affollati. Possono riprodursi con facilità, specialmente in acquari privi di predatori. Le coppie durante la riproduzione vanno isolate in un acquario di circa 50 litri e gli va fornita della fibra di perlon su cui la coppia depone le uova, i genitori vanno rapidamente allontanati per evitare che divorino la prole. Si raccomanda la massima cautela nel fare queste operazioni per evitare che i pesci si stressino, gli avannotti possono essere nutriti con mangime in polvere finissimo.
Minacciato dalla pesca, dallo straripamento dei fiumi, dall'inquinamento e dalle catture per il mercato acquariofilo. |
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