gnathonemus petersii

                    Home           Torna Indietro

gnathonemus petersii pesce elefante Mormyridae Osteoglossiformes
                                                                 
pÚsce elefante: Gnathonemus petersii

Pesce appartenente alla famiglia dei Mormiridi. E' originario dell'Africa e molto diffuso negli acquari.

Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Osteichthyes
Infraclasse: Teleostei
Ordine: Osteoglossiformes
Famiglia: Mormyridae
Genere: Gnathonemus
Specie: Gnathonemus petersii

Il corpo di questo pesce è allungato e appiattito sui fianchi. Le pinne dorsale e anale sono strette e biforcate in posizione molto arretrata rispetto al corpo. La parte posteriore è molto sottile e termina con una caratteristica pinna caudale di forma triangolare. La bocca si prolunga in avanti somigliando a una proboscide dalla quale deriva il nome comune del pesce. Questa particolare conformazione anatomica è dovuta alle caratteristiche dell'habitat in cui vive la specie. Nei fiumi africani, ricchi di torba e materiale in sospensione, la visibilità è estremamente limitata; questo ha portato la specie dei Mormiridi a ridurre la dimensione degli occhi e ad avere una retina atrofica. La specie ha inoltre sviluppato la caratteristica proboscide dotata di numerose terminazioni nervose tattili e gustative. Questa estensione sensibile del labbro inferiore svolge le seguenti funzioni: Strumento di difesa, Organo di orientamento, Strumento di comunicazione con esemplari della stessa specie, Strumento per ricercare il cibo nei fondali
Altre importanti caratteristiche della specie sono:
Notevole sviluppo del cervelletto che, arrivando a pesare fino a un cinquantesimo dell'intero peso corporeo, rappresenta un'eccezione per la classe dei pesci con un rapporto tra peso cerebrale e peso corporeo maggiore di quello umano
Vescica natatoria situata all'interno del cranio e collegata attraverso un sottile condotto con la parte anteriore dellÆintestino
Presenza a livello della coda di un organo elettrico

Un esemplare adulto pu= arrivare a misurare fino a 35 cm di lunghezza. La vita media varia dai 6 ai 10 anni.

La colorazione degli esemplari di Gnathonemus Petersii varia senza differenza tra i sessi in funzione dell'habitat palustre in cui vivono e va dal marrone al grigio scuro o nero. In tutte le colorazioni sono sempre presenti due strisce di colore chiaro a forma di parentesi sui fianchi. Esistono anche esemplari albini.

Lo Gnathonemus Petersii fa parte della famiglia dei Mormiridi. In questo gruppo, come in quello dei Gimnarchidi, è stata accertata la presenza di apparati in grado di creare correnti elettriche (sistemi bio-elettrici). Questi organi sono distribuiti a livello dell'apparato cutaneo e si trovano in parti diverse secondo la specie di appartenenza del pesce.
Lo Gnathonemus Petersii, come tutte le classi appartenenti alla sottofamiglia dei Mormiridi, presenta due organi dorsali e due ventrali che, situati sul peduncolo caudale (parte posteriore del pesce), assumono la conformazione di un cilindretto.

Quest'apparato è formato da un rivestimento esterno composto da tessuto connettivo fibroso e un insieme interno di cellule muscolari specializzate che producono impulsi bio-elettrici. Ogni organo contiene da 200 fino a 400 di queste cellule bio-elettriche che, con uno spessore di 0,001 millimetri, sono disposte una sopra l'altra per formare una colonna. Ogni singola cellula pu= arrivare a creare una differenza di potenziale di 0,14 Volt ed è connessa in serie agli altri elementi della colonna mentre queste ultime sono disposte tra loro in parallelo. Infine queste placche bio-elettriche sono collegate tra loro tramite motoneuroni della linea laterale che partono dalla superficie posteriore.
POSIZIONE DELL'ORGANO ELETTRICO E FUNZIONAMENTO
Secondo alcuni studi il campo elettrico sviluppato da questi organi attiva dei recettori sensoriali chiamati mormiroblasti situati all'interno dello spesso strato mucoso che riveste l'epidermide. Sembra che i mormiroblasti agiscano da sensori di rilevamento dell'energia elettrica permettendo al pesce di usare l'apparato come un radar. Tramite scariche continue, il pesce crea un campo magnetico che si estende intorno al suo corpo con un raggio di 5-6 cm; questo campo gli permette di avvertire la presenza di elementi conduttori e non che vengono attraversati dall'elettricità. Nello specifico possono verificarsi due casi: Le linee del campo di forza convergono verso l'elemento: siamo in presenza di un corpo conduttore. Le linee del campo di forza divergono dall'elemento: siamo in presenza di un corpo non conduttore. Queste variazioni (da 3 milionesimi fino a un miliardesimo di ampere) vengono captate dai mormiroblasti i quali inviano al cervello degli specifici segnali nervosi permettendo al pesce di avvertire la presenza di prede, predatori oppure ostacoli. Grazie alla capacità di reagire ai cambiamenti di distribuzione del potenziale elettrico sulla superficie corporea, lo Gnathonemus Petersii è in grado di orientarsi e nutrirsi in ambienti del tutto privi di luce o in acque molto torbide. Dalla complessità di quest'apparato deriva lo straordinario sviluppo del cervelletto nei Mormiridi e l'importanza che riveste la funzione di orientamento e comunicazione.

Alcuni studiosi credono che in principio quest'apparato si sia sviluppato esclusivamente come strumento di difesa e arma attraverso la quale il pesce stordiva e catturava le prede. In seguito l'intero apparato bio-elettrico dello Gnathonemus si è evoluto ed ha permesso al pesce di acquisire utili informazioni sullÆambiente circostante.

Questa specie di pesci vive nei fiumi e torrenti dell'Africa centrale e occidentale, in particolare nei bacini dei fiumi Congo, Niger, Ogun e Chari superiore, fa eccezione la specie Longibarbis che si trova invece nei laghi Tanganika e Vittoria.

Lo Gnathonemus Petersii tende a vivere sui fondali di ambienti melmosi o sabbiosi. Predilige habitat riparati e non molto luminosi come corsi d'acqua dalla lenta corrente o laghetti con vegetazione palustre.
La temperatura dell'acqua in questi habitat varia dai 22 ai 28 ¦C.

Alimentazione: In ambiente naturale lo Gnathonemus si nutre principalmente di piccoli crostacei e vermi che trova setacciando il fondale.

Sulla riproduzione in natura di questo pesce abbiamo scarse informazioni; negli acquari domestici è quindi un evento molto raro e difficile da realizzare.
La principale ragione per cui è difficile assistere a una riproduzione in cattività deriva dall'apparato bio-elettrico.
In acquario la lunghezza d'onda del campo magnetico generato dal pesce va modificandosi lentamente nel tempo fino a un punto in cui questa variazione rende impossibile sia la comunicazione tra esemplari simili che la capacità di riconoscere i sessi.