ameiurus melas |
pesce gatto |
Ictaluridae |
Siluriformes |
|
Ameiurus melas: Pesce gatto
Pesce d'acqua dolce appartenente alla famiglia Ictaluridae
Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Actinopterygii
Ordine: Siluriformes
Famiglia: Ictaluridae
Genere: Ameiurus
Specie: Ameiurus melas Rafinesque, 1820
Sinonimi:
Ameiurus vulgaris
Ictalurus melas
Silurus melas
Ha il suo areale nelle zone occidentali degli Stati Uniti d'America dai Grandi Laghi al Messico settentrionale da cui è stato introdotto in Italia ed in gran parte dell'Europa nei primi del 900.
Ha come habitat i fiumi a lento corso, i laghi e gli stagni.
+ un pesce di straordinaria resistenza, in grado di sopravvivere in ambienti fortemente inquinati, poco ossigenati e persino per qualche ora fuori dall'acqua.
Sulla pinna dorsale possiede un grosso aculeo velenoso in grado di provocare ferite molto dolorose; un altro aculeo è presente sul primo raggio delle pinne pettorali che all'occorrenza possono servire anche a muoversi fuori dall' acqua.
Presenta inoltre una seconda pinna dorsale adiposa e pinna caudale omocerca (con i 2 lobi uguali). Possiede otto barbigli piuttosto sviluppati sui quali sono presenti migliaia di organi di senso e papille gustative.
Raggiunge i 60 cm ed eccezionalmente il peso di 3 kg.
La femmina prepara il nido pulendo un tratto di fondo fangoso dai detriti. Il corteggiamento avviene con strofinio reciproco dei barbigli. Entrambi i genitori difendono ed ossigenano le uova.
Queste modalità riproduttive rendono la specie fortemente competitiva rispetto ai ciprinidi europei che, invece, abbandonano uova e larve dopo la deposizione.
+ un pesce spazzino: la sua alimentazione nei primi mesi di vita comprende larve, vermi e piccoli molluschi e in età adulta piccoli pesci vivi e morti, invertebrati e sostanze organiche di ogni tipo.
Si alimenta soprattutto la notte o in giornate nuvolose
La pesca avviene soprattutto di notte con la tecnica della pesca a fondo impiegando esche animali di qualsiasi tipo (anche un pezzo di carne puo' andar bene).
Le carni sono molto apprezzate ed è anche oggetto di acquacoltura.
La sua immissione nelle acque europee ha fortemente danneggiato le specie autoctone di pesci, soprattutto la tinca, dato che la specie è fortemente competitiva e pressochÚ priva dei nemici naturali (neanche il luccio preda questa specie a causa delle spine velenose). |
|