Palinurus elephas

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Palinurus elephas Aragosta mediterranea Malacostraca Palinuridae
                                                                 
Palinurus elephas: Aragosta mediterranea: Crostaceo dell'ordine Decapoda.

Classificazione scientifica:
Regno: Animalia
Sottoregno: Eumetazoa
Ramo: Bilateria
Phylum: Arthropoda
Subphylum: Crustacea
Classe: Malacostraca
Ordine: Decapoda
Famiglia: Palinuridae
Genere: Palinurus
Specie: Palinurus elephas Fabricius, 1787
Sinonimi:
Palinurus vulgaris (Latreille, 1803)
Palinurus quadricornis (Fabricius 1798)

Ha una taglia medio-grande con una lunghezza media di 20-40 cm e massima di 50 cm ed il peso fino a 8 kg. Il corpo è di forma sub-cilindrica, rivestito da una corazza che durante la crescita cambia diverse volte per ricrearne una nuova. Il carapace è diviso in due parti, il cefalotorace (parte anteriore) e l'addome (parte posteriore), con una colorazione da rosso-brunastro a viola-brunastro ed è cosparso di spine a forma conica. L'addome è formato da 6 segmenti mobili.

Anteriormente presenta due antenne più lunghe del corpo, ripiegate all'indietro, gialle e rosse a tratti, che hanno la funzione di organi sensoriali e di difesa; sulla fronte sono anche presenti due spine divergenti a V.

La coda ha la forma di un ventaglio. Possiede diverse gambe ma solo una parte vengono utilizzate per camminare. A differenza di altri crostacei (ad esempio granchio ed astice), non ha chele.

Diffusa nel mar Mediterraneo e nell'oceano Atlantico orientale. Vive nei fondali rocciosi dai 20m fino ai 150 m di profondità.

Specie gregaria e piuttosto sedentaria, si trovano spesso insieme numerosi esemplari.

Si nutre di plancton, alghe, spugne, anellidi, echinodermi,briozoi, crostacei e pesci, a volte anche carcasse di questi.

La riproduzione avviene a fine estate e in inverno nascono le larve che raggiungono subito i fondali che le ospiteranno per il resto della loro vita.

Particolarmente apprezzato in cucina per la bontà della sua carne, tuttavia è una specie protetta inclusa nell'appendice III della Convenzione di Berna. In alcune ricette viene applicato il metodo della cottura a vivo in acqua bollente.

Un'aragosta su 4.000.000 è di colore blu. L'alto contenuto di emocianina nella loro emolinfa - circolazione comune di sangue e linfa - da la colorazione viola, la quale però è mantenuta soltanto quando l'aragosta resta in profondità. Alla luce del sole o in superficie il colorito viola svanisce. Spesso l'aggiunta di ammoniaca ai crostacei fissa la colorazione rossa o viola.

Nel bacino del Mediterraneo si trovano altre due specie simili:
Palinurus mauritanicus: che ha una colorazione più verso il rosa e vive a profondità maggiori (180-600 m)
Palinurus regius: che ha una colorazione più verso il verde.