Eschrichtius robustus |
Balena Grigia |
Mysticeti |
Eschrichtiidae |
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Eschrichtius robustus: Balena Grigia
Unica specie della famiglia Eschrichtiidae
Cetaceo misticeto dotato di caratteristiche proprie che la contraddistinguono dalle balene propriamente dette e dalle balenottere, dotato cioè di fanoni (grandi lamine cornee che pendono dal palato al posto dei denti) di medie dimensioni, potendo raggiungere una lunghezza totale di 15 metri.
Classificazione scientifica:
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Mammalia
Ordine: Cetacei
Sottordine: Mysticeti
Famiglia: Eschrichtiidae
Genere: Eschrichtius
Specie: Eschrichtius robustus Lilljeborg, 1861
Queste balene si differenziano da quelle delle altre specie anche per il comportamento, insolito per questi grandi mammiferi marini, di avvicinarsi notevolmente alle coste, fino a penetrare nelle insenature e nelle baie anche di bassa profondità.
Verso la metà del XIX secolo era uno spettacolo comune vedere durante l'inverno decine e decine, forse anche centinaia, di balene grigie nuotare ogni giorno lungo le coste occidentali dell'America Settentrionale dirette verso sud fino in California.
L'imponente migrazione della balena grigia inizia a dicembre per finire verso febbraio, quando le balene invertono la rotta e tornano verso le fredde acque del Pacifico settentrionale e del Mare Artico. Qui la balena grigia soggiorna durante la primavera, nutrendosi prevalentemente di piccoli crostacei marini, particolarmente abbondanti nelle acque fredde. La balena grigia, come tutti i misticeti, inghiotte grandi quantità di acqua insieme ai piccoli organismi che in essa vivono, poi la spinge fuori dalla bocca filtrandola attraverso i fanoni, tra le cui frange rimangono intrappolati i piccoli crostacei che costituiscono il suo alimento.
La struttura dei fanoni e le dimensioni delle frange sono diverse nelle varie specie di balene e balenottere, consentendo cosē diete diversificate. A differenza della balena grigia, ad esempio, la balenottera di Bryde, che possiede frange dei fanoni larghe e taglienti, si nutre prevalentemente di piccoli pesci. La balena grigia, inoltre, presenta da 2 a 4 solchi golari della lunghezza di circa un metro e mezzo che consentono la dilatazione della gola e quindi l'ingestione di una quantità notevole di acqua. Questo meccanismo è particolarmente perfezionato nelle balenottere, che hanno solchi golari più numerosi e più lunghi.
Per la balena grigia, la necessità di una migrazione tanto estesa è dettata principalmente da esigenze riproduttive. Queste balene, infatti, si accoppiano e mettono alla luce i propri piccoli, dopo circa un anno di gestazione, nelle acque più calde e tranquille della California. Qui le gigantesche madri, in genere più grandi dei maschi come spesso avviene tra i cetacei, allattano i loro piccoli, che alla nascita misurano circa 4 m di lunghezza.
In queste acque calde e poco profonde la dieta delle balene grigie risulta un po' diversa da quella che hanno nelle fredde acque dell'Artico; possono infatti nutrirsi, oltre che di invertebrati, anche di alghe e di piccoli pesci. Quando è in mare aperto, la balena grigia pu= compiere immersioni di 7-8 minuti, ma non si spinge mai a profondità notevoli.
Per compiere tali immersioni si serve, come gli altri cetacei, delle ricche riserve di ossigeno immagazzinate soprattutto nel sangue e nella muscolatura; qui, infatti, l'ossigeno si lega a una particolare proteina, la mioglobina, che conferisce un colore molto scuro alle carni dei cetacei.
Durante il XIX secolo, le balene grigie erano comuni anche lungo le coste occidentali del Pacifico dal Giappone fino alla Corea. Questa popolazione è stata praticamente sterminata all'inizio del secolo scorso dall'intensa caccia operata dall'uomo, anche se qualche rarissimo avvistamento è stato effettuato di recente nel Mare di Ochotsk.
Alcune testimonianze storiche dimostrano che la balena grigia era un tempo distribuita anche nel nord Atlantico, ma questa popolazione si è definitivamente estinta all'inizio del XVIII secolo.
Attualmente l'unica popolazione consistente di questo meraviglioso gigante del mare è quella del Pacifico orientale, anche se la sua storia ha conosciuto momenti molto critici.
Quando infatti alle piccole barche da pesca si sono sostituite le grandi navi attrezzate e quando all'arpione tirato a mano si è sostituita l'asta munita di carica esplosiva tirata da un cannone, l'equilibrio di caccia tra uomo e balena si è rotto, con conseguenze naturalmente disastrose per quest'ultima. Dalle migliaia di balene grigie che frequentavano le baie della California intorno al 1850 si è passati a poche decine osservate dopo una ventina d'anni. Si è dovuto aspettare il 1946 per ottenere un'efficiente protezione di questo cetaceo sull'orlo dell'estinzione. La popolazione del Pacifico orientale ha potuto quindi lentamente cominciare ad aumentare per raggiungere un livello più o meno stabile di circa 10.000 individui censiti. Cosē ai giorni nostri è possibile ancora osservare questi straordinari mammiferi marini, anche detti balene della California, che vengono a svernare e a partorire soprattutto nelle baie di Scammon e di S. Ignazio. |
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