Homo neanderthalensis |
Uomo di Neandertal |
35 Ka |
Germania 1933 |
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Homo neanderthalensis: Uomo di Neandertal
Classificazione scientifica:
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Mammalia
Superordine: Euarchontoglires
(clade): Euarchonta
Ordine: Primates
Famiglia: Hominidae
Sottofamiglia: Homininae
Tribù: Hominini
Genere: Homo
Specie: Homo neanderthalensis King, 1864
Il periodo detto paleolitico medio, compreso tra i 200 000 e i 40 000 anni fa, vide lÆascesa e l'inizio del declino dell'Homo neanderthalensis. Convissuto nell'ultimo periodo della sua esistenza con l'Homo sapiens, la sua scomparsa in un tempo relativamente breve è un enigma scientifico oggi attivamente studiato.
Documentata fra 130 000 anni e 30/25 000 anni fa in Europa, Africa e Asia, questa specie si è presumibilmente evoluta dall'Homo heidelbergensis.
L'aspetto fisico esteriore del neandertaliano classico è quello di un uomo di altezza media (1,60 m) perfettamente eretto e muscolarmente molto robusto; la testa è allungata antero-posteriormente e ha un volume cerebrale di 1500 cm3 in media, del 10% superiore agli uomini attuali. Ha uno spiccato prognatismo e spesso il mento sfuggente. Col tempo, in alcune zone e verso la fine del Paleolitico si diffonde un tipo più gracile e con un mento osseo più pronunciato, mentre gli zigomi sono molto meno accentuati e le arcate sopraccigliari al contrario più sporgenti. Una tesi esposta nel 2006 e confermata nel 2007 è basata su ricerche avanzate con tecniche di biologia molecolare e ipotizza che la specie, in Europa, abbia sviluppato individui di carnagione bianca con capelli rossi: il tipo di pigmentazione è in accordo con la scarsa irradiazione ultravioletta del territorio colonizzato.
Recenti studi, basati sull'analisi del DNA, suggeriscono che vi fu una suddivisione in tre o quattro diversi grandi gruppi di popolazioni. La reale esistenza dei gruppi sud europeo (sud iberico, subalpino, balcanico), centro-est europeo (dalla zona nord iberica fino al mar Caspio) e medio asiatico (fino ai confini orientali kazaki) in precedenza era stata frequentemente messa in discussione sulla base dei soli reperti fossili.
L'uomo di Neandertal inizia ad evolvere in un contesto culturale Acheuleano superiore, dove i manufatti bifacciali cambiano forma, migliorano la punta e diminuiscono di spessore.
Molto diffuso l'utilizzo delle pelli, anche per la costruzione di ripari estivi all'aperto, contrapponendosi alla pratica troglodita invernale. Si ritrovano strutture di pietre o di ossa atte ad assicurare i bordi delle pelli al suolo.
Abbondanti tracce di ocra rossa fanno pensare a usi rituali e religiosi. Anche in tale ottica si evidenzia l'inumazione come pratica diffusa, in fosse di forma ovale, con corredi funerari (cibo, corna e strumenti litici), spesso ricoperte da lastroni per sottrarre i corpi alle fiere, deposizioni di fiori (studi sui pollini in ritrovamenti in Asia Minore). Il fuoco, in cerchi di contenimento di pietre, è largamente utilizzato.
Il flauto di Divje Babe I.Forse (gli studi sono ancora in corso), con i Neanderthalensis si ha il primo esempio di strumento musicale non percussivo ma intonato (in dettaglio, con quattro note compatibili con la naturale scala diatonica greca), grazie al ritrovamento del cosiddetto flauto di Divje Babe (in Slovenia): un frammento di femore di orso delle caverne perforato regolarmente. Inizia anche l'arte figurativa in senso stretto, considerata prerogativa di sapiens sapiens ma dalla stratigrafia recentemente attribuita anche ai Neanderthalensis.
I recenti progressi molecolari nello studio delle popolazioni neandertaliane e la loro localizzazione geografica, uniti a quelli sull'industria litica e degli altri manufatti, permetteranno in futuro di chiarire meglio i rapporti tra le diverse culture e la loro evoluzione nello spazio e nel tempo.
Nel complesso la tecnologia dell'Homo Neanderthalensis può riassumenrsi in:
Asce a mano, o amigdale: sono il resto di grossi noduli di selce, scheggiati ai bordi per ricavarne schegge più piccole.
Punte di selce: da usare immanicate su pesanti bastoni usati come lance nella caccia a grossi animali.
Denticolati, cioè schegge di selce senza punta col margine dentellato: sarebbero delle primitive seghe a mano, usate per lavorare legno ossa e tendini.
Raschiatoi: sono dei coltelli di selce da usare senza manico, per tagliare la carne.
Flauti, cioè ossa lunghe forate, che sarebbero degli accendini: nei fori venivano sfregati bastoncini di legno per accendere della paglia. |
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