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Homo habilis Uomo abile 1,9 Ma Tanzania 1973
                                                                 
Homo habilis:
Specie di ominide del genere Homo, apparsa nel Pliocene.

Classificazione scientifica:
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Mammalia
Superordine: Euarchontoglires
(clade): Euarchonta
Ordine: Primates
Famiglia: Hominidae
Sottofamiglia: Homininae
Tribù: Hominini
Genere: Homo
Specie: Homo habilis Leakey et al, 1964

Le prime scoperte su questa specie vennero fatte dai coniugi Leakey nei primi anni sessanta nella gola di Olduvai in Tanzania. Questo luogo si è rilevato particolarmente importante per il numero di frammenti ossei rinvenuti negli anni, appartenenti a molte specie diverse. Tra queste vi sono le tracce di alcuni ominidi che già due milioni di anni fa dimostravano di avere capacità "umane".

Dotato di una capacità cranica di circa 600-750 cm3, Habilis utilizzava i suoi strumenti per uccidere e squartare le carcasse di animali. Tali manufatti erano ancora abbastanza primitivi, ma il fatto che tali ominidi li costruissero implica che: prefigurava la necessità futura di tali oggetti, sapeva scegliere i materiali disponibili per costruirli, possedeva l'abilità manuale e cognitiva per realizzarli secondo necessità.

Si ritiene che l' Homo habilis fosse in grado di padroneggiare gli utensili di pietra del primo Paleolitico. Si trattava degli utensili più avanzati mai usati, e diedero all'H. habilis la capacità di prosperare in un ambiente ostile, in precedenza troppo pericoloso per i primati.

La maggior parte degli esperti sostiene che l'intelligenza e l'organizzazione sociale dell' H. habilis fosse più sofisticata di quella degli australopitecidi e degli scimpanzé. Eppure, nonostante l'utilizzo di strumenti, l'H. habilis non era un abile cacciatore rispetto ad altre specie, poiché le tracce fossili hanno mostrato che, nella sua dieta, mancavano predatori di grandi dimensioni come il Dinofelis, un felino con i denti a sciabola delle dimensioni di un giaguaro. Sembrerebbe quindi che l' H. habilis utilizzasse gli utensili soprattutto per strappare la carne della preda, piuttosto che per difesa o per cacciare.

L' H. habilis era forse l'antenato del più avanzato Homo ergaster, che a sua volta fu l'antenato dell' Homo erectus. Continuano ad esserci dibattiti sulla tesi che l'H. abilis sia stato o meno un diretto antenato dell'uomo, e vi sono anche dubbi che tutti i fossili noti siano stati attribuiti correttamente a questa specie.

L' Homo habilis coesisteva con altri bipedi primati - come il Paranthropus boisei - alcuni dei quali prosperarono per millenni. Tuttavia l' H. habilis, forse a causa dell'utilizzo di utensili e per la sua dieta meno specializzata, divenne il precursore di un'intera linea di nuove specie, mentre il Paranthropus boisei e le specie correlate scomparvero.

La classificazione dell' H. habilis nel genere Homo è tuttora controversa: alcuni paleontologi preferiscono parlare di Australophitecus habilis. Come l'Homo rudolfensis, l'H. habilis mancava di molte caratteristiche tipiche degli ominidi più evoluti, come le ossa delle anche più strette per camminare meglio per lunghe distanze, un sistema di sudorazione più sofisticato, un canale del parto più stretto, gambe più lunghe delle braccia ed era probabilmente ancora abbastanza performante sugli alberi.