Homo cepranensis |
Uomo di Ceprano |
800 - 900 Ka |
Lazio 1994 |
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Homo cepranensis: Uomo di Ceprano
Classificazione scientifica:
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Mammalia
Superordine: Euarchontoglires
(clade): Euarchonta
Ordine: Primates
Famiglia: Hominidae
Sottofamiglia: Homininae
Tribù: Hominini
Genere: Homo
Specie: Homo cepranensis Mallegni et al., 2003
Si riferisce ad un cranio umano fossile che apparterrebbe ad una specie estinta del genere Homo, Di particolare interesse sia per il più antico popolamento dell'europa sia, più in generale, per l'evoluzione della nostra specie.
Venne scoperto nel 1994 dall'archeologo Italo Biddittu, Direttore del Museo Preistorico di Pofi, lungo il tracciato di una strada in costruzione nei pressi di Ceprano, in località Campogrande nella bassa valle del Fiume Sacco (Provincia di Frosinone, Lazio). Rinvenuto in frammenti, venne ricostruito grazie a un lavoro coordinato e paziente dall'anatomo - patologo Antonio Ascenzi; A seguito dello studio del massiccio cranio si ritiene sia appartenuto ad un individuo adulto, con ogni probabilità di sesso maschile. Si tratta del più antico fossile umano mai rinvenuto sul territorio italiano ed è al momento l'unico in grado di rappresentare la morfologia dei più antichi abitanti del continente Europeo. Sulla base di correlazioni stratigrafiche effettuate dal geologo Aldo G. Segre, la sua età è stata stimata in circa 800-900 mila anni. Sotto diversi profili analitici e comparativi la morfologia del cranio di Ceprano è intermedia tra quella di un'umanità che si andò distribuendo in Africa e in Asia nel corso del Pleistocene (Homo erectus), e quella di forme umane derivate alla specie Homo heidelbergensis, e vengono considerate ancestrali sia al Neanderthal (in Europa) che alle prime popolazioni di Homo sapiens (in Africa).
Francesco Mallegni, Ricercatore e professore ordinario di Antropologia dell 'Università di Pisa, ha attribuito alla nuova specie il nome di Uomo di Ceprano definendo l'ominide ½Il primo abitante d'Europa+. Si tratta di un reperto dalle caratteristiche uniche, cruciali per comprendere la storia evolutiva del genere Homo. Il reperto, nella terminologia specialistica definito "calvario" (Perché composto solo dal neurocranio) è tuttora sottoposto a studi specialistici da parte di ricercatori dell'Istituto Italiano di Paleontologia Umana, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica del Lazio e con varie Università e Laboratori sia italiani che stranieri. |
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