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Lentinus Tigrinus Lentinus Tigrinus Polyporaceae
              Commestibile
Per la conformazione della cuticola; dal latino "tigrinus", tigrato.

Dialetti :
Calabria : Monacheddha.

Cappello : Inizialmente simile alla testa di un chiodo. Bruno, vellutato, poi più aperto, convesso e depresso al centro. Prima fittamente squamato di bruno su sfondo biancastro, crescendo le squame diradano, spariscono quasi totalmente a sviluppo completo o sotto l'azione della pioggia. Poco carnoso, margine sottile, involuto e regolare, poi svolto, sinuoso e fessurato.

Lamelle : Prima bianche, fitte, basse, decorrenti, poi crema e seghettate

Gambo : Sottile, ricurvo, elastico, pieno, svasato verso l' alto. Ricoperto da squame simili a quelli del cappello, fino in prossimità delle lamelle, dove è bianco e liscio.

Carne : Sottile, elastica, subito coriacea, bianca. Essicca ed annerisce senza marcire. Sapore acidulo, odore fungino.

Spore : Bianche in massa, 8-10x3-4 micron. Ovali-allungate.

Habitat : Sui tronchi e su ceppaie di latifoglie, in particolare di salici.
Cresce a gruppi di pochi individui o a piccoli cespi.

Commestibilità : Commestibile.

Da giovane è buona alla brace oppure impanata.