Cane Domestico |
Canis Lupus Familiaris |
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Canis lupus familiaris: Cane domestico
Mammifero domestico di cui fanno parte numerose razze con varie attitudini (cane da guardia, da caccia, da pastore) o di lusso. Di mole relativamente cospicua, fronte più rialzata rispetto agli altri generi di Canidi, coda sempre più corta della metà della lunghezza del corpo, pupilla rotonda, i cani vivono in gruppi familiari assai stabili e mostrano tendenze gregarie, con una certa organizzazione sociale e attività coordinate, per esempio per la caccia.
Classificazione scientifica
Dominio: Eukaryota
Regno: Animalia
Sottoregno: Eumetazoa
Superphylum: Deuterostomia
Phylum: Chordata
Subphylum: Vertebrata
Infraphylum: Gnathostomata
Superclasse: Tetrapoda
Classe: Mammalia
Sottoclasse: Theria
Infraclasse: Placentalia
Ordine: Carnivora
Sottordine: Caniformia
Famiglia: Canidae
Sottofamiglia: Caninae
Genere: Canis
Specie: Canis lupus familiaris Linneo, 1758
Complessivamente, i moduli comportamentali del cane (movimenti espressivi, di minaccia, sottomissione, formazione di gerarchie, ecc.) sono assai simili a quelli del lupo. Il genere comprende 10 specie selvatiche: tra gli altri, il lupo, le volpi, il dingo, gli sciacalli, il coyote, il caberù o cane del Semien, oltre al Canis familiaris, il cane domestico diffuso in tutto il mondo. Col nome di cane dalle orecchie corte si designa il genere Atelocynus. Il nome si usa impropriamente anche per designare animali non appartenenti alla famiglia Canidi, quali: il cane delle praterie, altro nome del roditore cinomio, il cane marino, sinonimo di foca comune; il cane volante, nome comune di pipistrelli della famiglia Pteropidi; il cane d'acqua, anfibio più noto come cucciolo del fango.
Aristotele fu il primo a tentare una classificazione delle razze canine che distinse secondo un criterio geografico; Senofonte divise i cani in venatici (da caccia), pastorali (da gregge) e villatici (da guardia); Columella descrisse dettagliatamente alcune razze e i Romani avevano una loro classificazione a seconda dell'impiego. Nel 1570 Cajus compilò una classificazione dei cani allora esistenti in Inghilterra; nel sec. XVIII Buffon stabilì una classificazione scientifica basata sul portamento delle orecchie; Cuvier raggruppò le razze in 4 classi basandosi sulla conformazione del cranio. La classificazione scientifica adottata in Italia è quella del veterinario francese Jean-Pierre Mégnin (1828-1905), il quale suddivise le razze canine in 4 gruppi: lupoide, che comprende i cani aventi testa a forma di piramide orizzontale, orecchie generalmente diritte, muso allungato, stretto, piccole labbra serrate (le superiori non oltrepassano la base delle gengive inferiori); braccoide, in cui la testa si avvicina alla forma prismatica con il muso tanto largo all'estremità come alla base e separato dalla fronte da una depressione ben marcata, orecchie lunghe e pendenti, labbra cadenti; molossoide, con testa voluminosa, rotonda o cuboide, orecchie piccole, cadenti, muso corto, labbra lunghe e spesse, corpo massiccio di grande statura; levrieroide, con testa a forma di cono allungato, cranio stretto, orecchie piccole, coricate indietro o diritte, muso lungo e sottile in tutti i sensi, in linea retta con la fronte, naso saliente e angoloso debordante sulla bocca, labbra piccole, corte e serrate, corpo slanciato, membra gracili, ventre molto retratto. Più comunemente si usa classificare le razze canine a seconda del loro impiego: si hanno così razze da caccia, da utilità e da compagnia. Le razze da caccia comprendono a loro volta razze da ferma, riporto, cerca, seguito, tana, corsa; quelle da utilità, razze da soccorso, difesa, guardia, gregge, traino, combattimento. L'elenco ufficiale delle razze canine, adottato nelle mostre e gare nazionali e internazionali, comprende 10 gruppi, riuniti in 4 categorie: cani da pastore, da guardia, da difesa e utilitàcani da caccia; cani da compagnia; levrieri.
Gli individui appartenenti a una razza ufficialmente riconosciuta debbono presentare caratteristiche corrispondenti a una descrizione chiamata standard di razza; nello standard figurano, oltre ai caratteri generali, i limiti di peso e di altezza, la descrizione particolareggiata delle varie regioni del corpo, del mantello, dell'andatura e, infine, dei difetti.
Non è facile stabilire da quale canide discenda il cane domestico ma sembra che i suoi più diretti ascendenti vadano ricercati nel lupo e nello sciacallo forse incrociati anche con volpi e altri Canidi. Mentre i primi Canidi sarebbero comparsi sulla Terra già all'inizio del Terziario, il genere Canis sarebbe apparso solamente nel Pliocene. Nel Quaternario i Canidi erano particolarmente abbondanti e, secondo alcuni autori, sarebbero già esistite alcune razze canine differenziate. L'addomesticamento del cane pare risalga al Paleolitico superiore dato che in varie stazioni preistoriche del tardo Paleolitico compaiono numerosi resti fossili di varie sottospecie arcaiche di Canis familiaris; al Neolitico risalgono i resti del cane della torba (Canis familiaris palustris), scoperti nelle stazioni lacustri abitate dai palafitticoli, e testimoni di uno stato quasi domestico. A epoche successive risalgono il cane della cenere (Canis familiaris intermedius), ritenuto un possibile progenitore delle razze da caccia, probabilmente comparso nell'Europa centrale fra l'Età della Pietra e l'Età del Bronzo, e il Canis familiaris matris optimae dell'Età del Bronzo, che molti indicano come forma ancestrale dei cane da pastore. Sulla diffusione del Canis familiaris palustris si sono state constatazioni sorprendenti: ne è un esempio il volpino, che parrebbe essersi conservato immutato attraverso i millenni con caratteristiche simili al cane della torba; lo si riscontra, nei tempi preistorici, dappertutto in Europa e con tipi fossili analoghi in tutta l'Asia, in alcune isole del Pacifico, nel Madagascar.
La sua presenza nell'antico Egitto è documentata da reperti osteologici e iconografici. Anche i terrier e i pinscher sembrano avere il loro ascendente nello stesso cane della torba: graffiti di 5000 anni fa rappresentano un cane assai simile agli attuali viventi nell'area congolese e che potrebbe essere l'antenato dei terrier. In una tomba faraonica della X dinastia (2300 a. C.) sono rappresentati quattro cani di diverso tipo (il che denota come la differenziazione delle razze fosse in atto da tempi molto remoti)
e cioè un cane molto simile al terrier, un volpino, un segugio e un levrieroide. L'enorme mastino del Tibet raffigurato in bassorilievi
e in monumenti assiro-babilonesi, ritenuto predecessore di numerose razze canine europee e conservatosi quasi inalterato sino ai nostri giorni, diffondendosi in India, Cina, Nepal, Assiria, ecc., avrebbe dato luogo ai giganteschi mastini che Alessandro recò in Grecia dall'India, divenuti poi i molossi che i Romani usavano in guerra e nei circhi. Successivamente i mastini, come pure altre razze, si diffusero anche nel resto dell'Europa e negli altri continenti. Attualmente il cane lo si ritrova in ogni parte del mondo, con aspetti spesso assai differenti per forma e dimensioni, dovuti a numerosissime razze e incroci. Vive quasi sempre accanto all'uomo come animale domestico.
A prescindere dalle razze , il cane, in genere, è un quadrupede dotato di un apparato locomotore che lo rende particolarmente adatto alla corsa e di facoltà sensoriali assai sviluppate specialmente per quanto riguarda l'olfatto, l'udito e la percezione visiva di oggetti in movimento. L'esame della tavola dentaria del cane consente di stabilire con discreta approssimazione l'età,
in un primo tempo in relazione allo stadio di eruzione e in seguito al grado di usura dei denti. Il cane è pubere dopo circa un anno
di vita; la femmina si accoppia solo nei periodi di calore che ricorrono 2 volte l'anno (in genere primavera e autunno-inverno) e durano circa 3 settimane; il periodo più adatto per la copula è dal dodicesimo al quindicesimo giorno del calore. La gestazione dura ca. 65 giorni e termina col parto di 2 o più cuccioli (nelle razze di grande mole le cucciolate sono più numerose). I cuccioli aprono gli occhi dopo una decina di giorni e cominciano a camminare dopo 2 settimane; lo svezzamento inizia dopo ca. 6 settimane.
Il cane vive anche oltre i 16 anni ma a 10 deve considerarsi vecchio. Il cane domestico è onnivoro; in caso di necessità il latte materno può essere sostituito con una miscela di latte vaccino e acqua di riso in parti uguali addizionata con amminoacidi essenziali e vitamine, ma è sempre preferibile che i cuccioli ricevano il latte materno soprattutto nei primissimi giorni di vita. Dopo lo svezzamento il cane va alimentato con carne e riso (o pasta o pane). La razione giornaliera di carne dovrebbe essere di ca. 20 g/kg di peso corporeo per il cucciolo fino al termine dell'accrescimento e di 10-15 g/kg per l'adulto. Il cane si esprime, oltre che con vari atteggiamenti, con una gamma di suoni abbastanza vasta, che va dal mugolio al guaito, al ringhio, al latrato, ecc. riuscendo spesso con questi mezzi a manifestare efficacemente i suoi sentimenti e le sue intenzioni.
La disciplina sulla circolazione dei cani è generalmente dettata dai regolamenti di polizia urbana e rurale. Normalmente si impone che i cani portino un collare con incise le generalità e l'indirizzo del proprietario. In città i cani devono essere tenuti a guinzaglio o portare la museruola. Il R. D. 27 luglio 1934 commina la multa a chi omette di avvisare l'autorità sullo stato d'idrofobia del proprio cane. È comminata una multa più grave o anche l'arresto fino a 6 mesi a chi non ottempera agli ordini della pubblica autorità per impedire la diffusione di malattie infettive tramite il cane. |
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