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Dobermann Dobermann
Dobermann:
Razza relativamente recente e le sue origini si formarono nel lasso di tempo che va dal 1850 al 1870 ad Apolda nell'attuale Turingia in Germania. Il creatore della razza che in questa città si occupò di svariati incarichi, tra i quali quello di messo comunale ed esattore delle tasse, lavori pericolosi da quelle parti e per quei tempi. Frequentatore di mostre canine dove venivano esposti animali selezionati per le loro qualità migliori (velocità, caccia, guardia), sentì l'esigenza di selezionare una razza dove spiccassero alcune qualità, come il coraggio, la tempra e l'amore viscerale verso il conduttore. Creò un capolavoro: un cane che, nel momento del bisogno, si tramuta nel miglior difensore che si possa desiderare di avere al proprio fianco.

Classificazione FCI
Gruppo 2: Pinscher e Schnauzer - Molossoidi - Cani da montagna e bovari svizzeri - Altre razze
Sezione 1: Pinscher e Schnauzer
Sottosez. 1.1: Pinscher
Standard n. 143 del 14/02/1994 (en / fr)
Nome: Dobermann
Varietà A - nero focato
Varietà B - marrone focato
Tipo: Compagnia, difesa, utilità
Origine: Germania
Altezza al garrese: Maschio 68-72 cm
Femmina 63-68 cm
Peso ideale: Maschio ca. 40-45 kg
Femmina ca. 32-35 kg

Le razze utilizzate per la selezione del Dobermann sono varie e non si conoscono tutte con certezza. La base di partenza fu il Pincher - per l'esattezza una femmina fuori taglia chiamata in un primo momento Bismarck e poi cambiata in Bismart per evitare di offendere il primo Cancelliere Otto von Bismarck - e vennero poi introdotti lo Stoppelhopser l'antenato dell'attuale Pastore Tedesco ed oggi completamente estinto come anche il cane da Macellaio progenitore dell'attuale Rottweiler usato come bovaro, il levriero Greyhound -grazie al quale la razza Dobermann è la seconda più veloce del mondo-, il Beauceron -da notare le somiglianze morfologiche e caratteriali tra le due razze ed il fatto che, in tempi non lontani, il Dobermann venisse chiamato Baruch- , il Manchester black and tan terrier ed infine l'Alano blu ed il bracco di Weimar che si riscontrano tuttora nei soggetti di colore "blu" ed "Isabella".

La razza dobermann venne ufficialmente riconosciuta nel 1898, ben quattro anni dopo la morte del suo creatore. Il merito maggiore dell'istituzione di un libro genealogico sulla razza va ad Otto G¸ller, giudice nelle esposizioni tedesche, amico di Karl Friedrich ed allevatore e studioso della stessa. G¸ller allevava con il suffisso "Von Turingen" ed i primi Dobermann ad entrare nel libro delle origini tedesco furono i suoi Graaf Belling V. Gronland e Gerthilde V. Gronland.

Durante la prima guerra mondiale, i dobermann vennero impiegati nell'esercito tedesco per portare ordini al fronte, ricercare feriti e dispersi e per fare la guardia a prigionieri o depositi. Oggigiorno viene adoperato da moltissime associazioni di pubblica utilità come cane da ricerca e soccorso e da svariati eserciti come cane da difesa o da ricerca di stupefacenti ed esplosivi. Negli USA viene usato dai Marines che lo soprannominano "Devil Dog" a causa della particolare similitudine con le corna che assumono le orecchie quando vengono tagliate.

Contrariamente a come viene spesso descritto il dobermann è un cane pacifico e socievole. Affettuoso, attento, curioso, molto coraggioso, è spesso vittima di false leggende negative, come per esempio la crescita eccessiva del cervello con conseguente pazzia che deriverebbe dalla compressione dello stesso nella scatola cranica, che ne fanno una delle razze più discusse.

A sfatare il mito del "cervello che cresce più dela scatola cranica" ovvero "del cranio che smette di crescere e schiaccia il cervello" è sufficiente la constatazione che la compressione della massa cerebrale, anche in misura minima, creerebbe evidenti problemi non solo a livello di umore e di carattere, ma anche a livello motorio e sensoriale. In altri termini, qualsiasi essere vivente dotato di encefalo racchiuso in scatola cranica, che si trovasse in tali condizioni, avrebbe progressive difficoltà nella deambulazione, nel controllo sfinterico, nell'orientamento e nell'equilibrio, oltre a evidenti deficit visivi, uditivi e sensoriali in genere, fino alla morte, dovuta al graduale e inarrestabile deterioramento cerebrale.

Classificato come cane da difesa, presenta un ottimo livello di addestrabilità. Legatissimo alla famiglia nella quale vive, necessita di un costante contatto con il suo padrone che venera e difende fino alla morte. Dimostra grande delicatezza, premura ed attenzione verso i bambini. È un ottimo compagno di giochi, sempre allegro, molto paziente e tollerante. Naturalmente è indispensabile che i bambini vengano educati al rispetto del cane (ma questo vale per ogni tipo di animale) e che durante il gioco sia presente un adulto.

Cane di taglia media, costruzione "nel quadrato" (altezza al garrese=lunghezza del tronco), atletico e slanciato. Muscoloso ma complessivamente leggero, non deve mai dare l'impressione di pesantezza. Linea dorsale retta. Coda tradizionalmente amputata corta, se lasciata integra è sottile, di media lunghezza. Testa piccola, assi cranio-facciali paralleli, stop poco marcato, occhi piccoli, orecchie inserite in alto (tradizionalmente amputate in modo caratteristico, tale da mantenerle erette, se integre sono lunghe e pendenti), collo slanciato ed elegante. Il pelo è sempre raso e lucido. Il colore più comune è il nero focato, ma viene ammesso dallo standard anche il marrone focato; altri colori non riconosciuti dallo standard FCI sono il blu focato, l'isabella e l'albino. Per quanto riguarda il manto blu ed Isabella, dal 1995 non sono più accettati e non è stata più permessa la riproduzione agli individui di quel tipo, in quanto si è scoperto che il gene che attribuiva il colore del manto era lo stesso che poi causava al cane una forma di alopecia (perdita del pelo su tutto il corpo con formazione di croste tendenti all'infezione) detta del Mutante di Colore.

Al dobermann, come ad altre razze di cane, la tradizione cinofila richiedeva che venissero amputate le orecchie, in maniera tale che restassero erette e a punta, e la coda, che veniva tagliata alla seconda vertebra. Le amputazioni venivano fatte per due motivi: estetico, infatti il cane acquisisce un'aria più aggressiva ; funzionale, eliminando i punti che possono essere usati per fermarlo, diventa ancora più temibile come cane da difesa. Il dobermann integro, non è più soggetto ad otiti come si crede, e la coda integra, difficilmente si può rompere, in quanto è spessa e ben protetta dal pelo. La questione della legittimità di tali pratiche continua a contrapporre lo schieramento dei tradizionalisti (che non vedono di buon occhio l'insolito aspetto del Dobermann "integro",ritenendo che con orecchie e coda "lunghe" la razza perda parte del suo fascino, oltre a creare problemi di allevamento, dato che, ovviamente, nella selezione non si erano mai prese in considerazione queste parti del corpo), e quello di coloro che ritengono invece inutili e crudeli tale pratica, la quale oltretutto priva il cane di strumenti importanti per la comunicazione con i suoi simili e con l'uomo stesso. Si deve aggiungere che autorevoli esperti, ultimamente hanno messo in dubbio quest'ultimo punto, chiarendo che i "messaggi" vengono trasmessi dalla base della coda e dall'attaccatura delle orecchie, e sono dunque leggibili anche in soggetti amputati.[senza fonte] Nei paesi in cui il Dobermann non l'ha tagliato, la selezione ha portato a orecchie più piccole e meglio aderenti, code a scimitarra e cani nati naturalmente anuri o "natural bob tail". In Italia non possono partecipare alle esposizioni cinofile cani con la coda e le orecchie amputate in violazione all'Ordinanza Turco. In breve, i cani nati in Italia successivamente al 12.1.2007 (ordinanza Turco) dovranno essere giudicati con coda integra, fatta eccezione per i soggetti appartenenti alle razze con caudectomia prevista dallo standard FCI. I cani nati in Italia successivamente al 12.1.2007 dovranno essere giudicati con orecchie integre. Lăesperto giudice deve comunque procedere alla valutazione ed al giudizio dei soggetti con orecchie e/o coda tagliate purché nati prima del 12.1.2007.

Il dobermann risulta estremamente equilibrato con gli umani, è capace di rendersi conto in fretta della situazione che gli si prospetta, prendendo la decisione più appropriata. Molti fattori contribuiscono al carattere del cane, e quasi sempre dipendono dal tipo di educazione impartitagli, dall'uso che il padrone vuole fare dell'esemplare, adatto ad ogni tipo di richiesta/circostanza; bisogna comunque ricordare che si parla di una razza profondamente affettuosa, curiosa e leale con il padrone, che tende a legare eccessivamente con il soggetto che riconosce come tale, ma anche con la famiglia di questo. Una buona socializzazione ed un proprietario coerente, che sappia impartire una ferma educazione, danno la possibilità di godere di un cane dalle qualità e dall'intelligenza sicuramente fuori dal comune.