Salamandra pezzata |
Caudata |
Salamandridae |
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Salamandra salamandra: Salamandra pezzata
Urodelo appartenente alla famiglia Salamandridae. Questa specie presenta 16 sottospecie attualmente riconosciute, di cui 13 presenti in Europa. In Italia è rappresentata da Salamandra salamandra salamandra propria delle regioni alpine e da Salamandra salamandra gigliolii, endemismo italico distribuito nelle Alpi Marittime e in tutto l'Appennino, sino alla Calabria.
Classificazione scientifica:
Regno: Animalia
Sottoregno: Eumetazoa
Phylum: Chordata
Subphylum: Vertebrata
Superclasse: Gnathostomata
Classe: Amphibia
Sottoclasse: Lissamphibia
Ordine: Urodela
Famiglia: Salamandridae
Genere: Salamandra
Specie: Salamandra salamandra Linnaeus, 1758
Raggiunge i 15-20 cm di lunghezza totale coda compresa, e le femmine sono in generale più lunghe e grosse dei maschi. La pelle nera con vistose macchie gialle, liscia e lucente, è cosparsa di piccole ghiandole secernenti il muco che ricopre l'animale e la protegge dalle infezioni, riduce la disidratazione e ha un gusto repellente per gli eventuali predatori.
Le femmine depongono larve in ruscelli, torrenti o altri corsi d'acqua ben ossigenati. Le larve possiedono branchie e quattro arti ben sviluppati e si differenziano da altre larve di urodeli per la presenza di macchie chiare alla base degli arti. In alcune popolazioni montane di salamandra pezzata, le femmine sono vivipare e danno alla luce piccoli completamente sviluppati e pronti per la vita terrestre.
Ha un'ampia distribuzione in Europa, comprendente vare aree della penisola iberica, l'Europa centrale, la penisola italiana, i Carpazi ed i Balcani. Nel Maghreb, in Corsica ed in Asia Minore vivono tre specie strettamente affini, Salamandra algira, Salamandra corsica e Salamandra infraimmaculata, che sino a poco tempo fa erano considerate semplici sottospecie. La salamandra frequenta ambienti boscati freschi e umidi (in particolare quelli di latifoglie) attraversati da piccoli corsi d'acqua, spesso fondamentali per la riproduzione. Anche la struttura e le caratteristiche dei corsi d'acqua nei quali avviene la deposizione delle larve giocano infatti un ruolo molto importante nel determinare la distribuzione della specie. Corsi d'acqua poco profondi, dall'andamento naturale, con ricchezza di rifugi e substrato ben diversificato hanno maggiori probabilità di ospitare questo urodelo. Anche la qualità dell'acqua è importante. La salmandra depone infatti solitamente in torrenti poco o per nulla inquinati con ampia disponibilità di macroinvertebrati (crostacei, larve di insetto ecc..) di cui le larve si nutrono. In alcuni casi la salmandra utilizza per la deposizione anche lavotoi, vasche e piccoli stagni alimentati da sorgenti che garantiscono un livello di ossigenazione adeguato.
Nell'Europa meridionale, la salamandra pezzata è attiva soprattutto durante i mesi autunnali e primaverili, e non si ritira in letargo invernale. In Europa centrale, invece, queste salamandre sono attive in primavera ed estate, e vanno in letargo durante i mesi autunnali e invernali.
Gli adulti conducono una vita molto discreta, e sono normalmente attivi solo durante le ore notturne, o durante tempo piovoso e umido. Abitano diversi tipi di foreste, soprattutto boschi decidui misti, faggeti e castagneti, soprattutto in prossimità di corsi d'acqua.
Anfibio prevalentemente notturno; appare durante il giorno solo in occasione di forti piogge. Di abitudini sedentarie, questi animali, soprattutto le femmine, rimangono fedeli ai loro rifugi dove trovano riparo in gran numero, specie in inverno.
La Salamandra ha delle ghiandole cutanee che secernono una sostanza irritante per le mucose e rappresenta una difesa contro i predatori, che vengono avvertiti del pericolo grazie alla colorazione;. è innocua per l'uomo; l'unica precauzione da prendere è quella di non toccarsi gli occhi dopo averla toccata, perchè potrebbe causare irritazioni.
Si nutre di invertebrati come lombrichi, molluschi ed insetti.
Durante il periodo degli amori il maschio si esibisce in un complesso rituale di corteggiamento, alla fine del quale lascia sul terreno una spermatofora, contenente gli spermatozoi, che viene raccolta dalla femmina tramite le labbra cloacali oppure, sempre il maschio, afferra la femmina dal sotto e deposita la spermatofora; si sposta poi di lato in modo che la femmina ci cada sopra. Nella primavera successiva la femmina depone, in ruscelli ben ossigenati, 20-40 larve provviste, ai lati della testa, di branchie piumose esterne. |
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