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Pianta erbacea perenne con rizoma sotterraneo che può raggiungere l’altezza di 1,5-1,10 m. Il fusto è eretto e termina in un capolino costituito da un ricettacolo carnoso e da molte brattee di colore verde o violetto che possono anche terminare con una spina. Del carciofo esistono diverse qualità: quello spinoso con i capolini che terminano con una spina, e quello inerme che presenta solo una punta breve e rigida.
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I capolini, possono essere di colore violetto o verde; Esiste anche la varietà autunnale e la varietà primaverile.
Le foglie sono grandi (fino ad oltre 1 mt), oblungo-lanceolate, con lamina intera nelle piante giovani e in quelle prossime ai capolini, pennatosetta e, più o meno, incisa in quelle basali. I fiori (flosculi) sono riuniti in un capolino (o calatide) di forma sferoidale, conica o cilindrica con un ricettacolo carnoso e concavo nella parte superiore. Hanno la corolla tubulosa e azzurro-violacea e calice trasformato in un pappo setoloso, utile alla dispersione degli acheni con il vento. Il frutto è un achenio (chiamato erroneamente seme) allungato e di sezione quadrangolare, provvisto di pappo. Il colore varia dal marrone più o meno scuro al grigio con marmorizzazioni brune. La parte edule del carciofo (cuore) è rappresentata dalla base delle brattee e dal ricettacolo. La medicina naturale e la fitoterapia utilizzano il carciofo in caso di disturbi della cistifellea, del fegato, di sindrome del colon irritabile. I suoi estratti possono risultare utili in caso di nausea, vomito ed intossicazioni alimentari, per via delle proprietà depurative tipiche del carciofo. Le foglie di carciofo stimolano la produzione della bile e vengono impiegate nel trattamento di indigestione e dispepsia. Le prorietà del carciofo sono: diuretiche, depurative, Ipocolesterolemizzante, coleretiche, digestive, amaricanti. Queste informazioni hanno solo fine illustrativo. Usare sempre dopo il parere medico o di esperti. |