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Pianta arbustiva, originaria del nord Africa, dal portamento cespitoso, con fusto subito ramificato e rami lignificati solo nella parte basale, spesso molto lunghi, dapprima eretti, poi striscianti o ricadenti. Le foglie sono alterne e picciolate, a lamina subrotonda e a margine intero, glabre o finemente pelose, di consistenza carnosa. I bianchi fiori sono solitari e vistosi, portati da lunghi peduncoli all'ascella delle foglie superiori, con stami di colore roso carminio.
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Calice e corolla sono tetrameri, cioè, costituiti da 4 sepali
verdi e 4 petali bianchi.
L'androceo
è composto da numerosi stami rosso-violacei, provvisti di filamenti
molto lunghi. Il frutto è una capsula oblunga e verde, a forma di fuso, portata da un peduncolo di 2-3 cm, fusiforme e carnosa, con polpa di colore rosa.
A maturità si apre una fessura longitudinale e fa cadere i semi.
Viene coltivato in zone temperate, ma è spontanea lungo le coste mediterranee. Le proprietà aromatiche si trovano nei boccioli del fiore. I capperi vengono usati per aromatizzare le pietanze e si sposano bene con una grande varietà di cibi: dalla carne, al pesce, alla pasta. Il frutto, di sapore simile ma più delicato del cappero, si trova in commercio sotto sale, sott'olio o sotto aceto. In erboristeria è utilizzata la corteccia della radice. I principi attivi hanno proprietà diuretiche e protettrici dei vasi sanguigni. Può essere utilizzata nella cura della gotta, delle emorroidi, delle varici. Nella medicina popolare si preparava un infuso con radici di cappero e germogli giovani per alleviare i reumatismi. Gli estratti secchi del frutto svolgono attività antiossidante, antiflogistica ed antistaminica, utile nelle dermatopatie allergiche. Queste informazioni hanno solo fine illustrativo. Usare sempre dopo il parere medico o di esperti. |