argentina sphyraena |
argentina sphyraena |
Argentinidae |
Osmeriformes |
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argentina sphyraena: Argentina
Pesce di mare appartenente alla Famiglia Argentinidae
Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Actinopterygii
Ordine: Osmeriformes
Famiglia: Argentinidae
Genere: Argentina
Specie: Argentina sphyraena Linnaeus, 1758
Corpo allungato, poco compresso lateralmente, ricoperto di squame lievemente spinose, molto caduche.
La testa è nuda e diafana, con occhio grande, narici piccole accostate tra loro, bocca piccola e priva di denti sulle mascelle. Su ogni palatino esiste una fascia di una cinquantina di denti piccoli rivolti indietro e circa 35 simili si trovano sul vomere. La lingua è dotata con denti robusti e ricurvi (5-8). Le branchiospine sono corte e spaziate tra loro.
La pinna dorsale si inserisce nella metà anteriore del corpo, l'anale è spostata indietro fino al peduncolo codale, la codale è forcuta. Le pettorali sono lunghe quanto le ventrali, che si inseriscono al disotto del termine della dorsale. Una piccola dorsale adiposa presente al disopra dell'anale.
Il colore è argento brunito con fascia laterale argentea brillante
(più evidente negli esemplari desquamati). Testa trasparente con opercolo splendente d'argento. La membrana peritoneale è nera internamente e argento-metallica esternamente e completamente d'argento è anche la vescica natatoria. La riproduzione va da febbraio ad aprile. Le uova fecondate sono prima galleggianti,
poi affondano e il periodo di incubazione è intorno a 5-6 giorni.
Si nutre di crostacei decapodi e copepodi, molluschi bentonici,
di pesci (Sardina pilchardus, Gadus mintitus), ofiure e policheti. Nel Tirreno centrale, vive tra i 400 e i 560 metri in vicinanza del fondo. Nello stretto di Messina viene presa in superficie nei mesi di novembre e dicembre. Viene catturata anche dai pescherecci di altura. Ha carni squisite e delicate. Pu= raggiungere la lunghezza di 30 cm, mediamente è intorno a 15 cm.
Nei mari italiani è comune nel Tirreno, rara in Adriatico e abbastanza frequente nello Jonio a profondità sui 400 metri. |
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