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Nudibranchia

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Nudibranchia Nudibranchi Gasteropodi Opisthobranchia
                                                                 
Nudibranchi: Nudibranchia
Sottordine di molluschi dell'ordine Opisthobranchia, che comprende più di 6000 specie descritte. La parola nudibranchia viene dal latino nudus (nudo) e della parola greca brankhia (branchia), e significa con le branchie nude.

Classificazione scientifica:
Regno: Animalia
Phylum: Mollusca
Subphylum: Conchifera
Classe: Gastropoda
Sottoclasse: Orthogastropoda
Superordine: Heterobranchia
Ordine: Opisthobranchia
Sottordine: Nudibranchia Blainville, 1814
Sinonimi: Dermobranches (Dumeril, 1806), Gymnobranchia (Schweigger, 1820), Hydrobranches (Lamarck, 1819), Notobranchia (Bronn, 1862)

Infraordini: Anthobranchia, Cladobranchia

Si possono incontrare in tutto il mondo a tutte le profondità, anche se la maggior parte delle specie vive in acque calde e poco profonde, sebbene siano state trovate specie anche nei mari dell'Antartide[2].

I nudibranchi sono dotati di corpo morbido e flessibile. La forma adulta non ha conchiglia, che viene persa durante il primissimo periodo vitale, alla fine della vita planctonica, né dispongono quindi di opercoli[3].

Le forme e i colori possono variare enormemente, le dimensioni variano da 1 a 60 centimetri. Tra i nudibranchi si possono trovare le creature più colorate sulla Terra.

Sono animali tipicamente bentonici (anche se alcuni, come la ballerina spagnola, possono nuotare tramite i movimenti del corpo ed altri, come il Glaucus atlanticus, conducono vita pelagica galleggiando grazie ad una bolla d'aria cui si sorregge tramite i cerati modificati[4]), hanno tutti dei chemiorecettori sulla nuca, detti rinofori, usati come organi sensoriali. Talvolta presentano cerati sul corpo, piccole protuberanze del sistema digerente utilizzate anche per la respirazione.

Sono animali ermafroditi, ma non possono autofecondarsi.

La riproduzione avviene per via sessuata interna, tramite copula. Tipicamente depongono le uova in spirali gelatinose o in velature nastriformi, spesso in prossimità o sopra le loro prede alimentari. Lo sviluppo dell'individuo avviene nell'uovo, che lo abbandona in forma larvale, chiamata veliger e dotata di ciglia, che pratica una breve vita planctonica per poi perdere la conchiglia ed iniziare la vita bentonica.

Sono animali carnivori; alcuni si nutrono di spugne, di idrozoi, di briozoi, altri sono cannibali, nutrendosi di altri opistobranchi o di nudibranchi anche della stessa specie. Altri ancora si nutrono di tunicati, crostacei o anche di pesci morti.

Per via della perdita della conchiglia esterna hanno dovuto sviluppare, tramite l'evoluzione, altri sistemi di protezione: in particolare il camuffamento attraverso colori che li rendano invisibili, come ad esempio il Phyllodesmium longicirra o il Melibe mirifica, o tramite colorazioni che li identifichino come non commestibili o velenosi (aposematismo), come la Hypselodoris infucata.

Altri ancora, in particolare i nudibranchi del sottordine degli Aeolidacea, utilizzano le cellule urticanti delle loro prede per la difesa, dopo averle immagazzinate nei cerata dell'apparato digerente. Un altro sistema di difesa, non molto diffuso ma rivoluzionario, è la produzione cutanea di sostanze tossiche per i possibili predatori. Alcune specie dei Dorididae, ad esempio, producono acido solforico, utilizzato anche dall'Hexabranchus sanguineus per la difesa delle ovature.

La classificazione tassonomica dei nudibranchi è ancora in evoluzione.
In passato venivano considerati come un ordine, basandosi sui lavori di Johannes Thiele (1931), che sviluppò quanto espresso precedentemente da Henri Milne-Edwards (1848). Ponder e Lindbergh li considerano come un sottordine, appartenente all'ordine degli Opistobranchia, e suddiviso in due infraordini e 8 superfamiglie:

Infraordine: Anthobranchia Férussac, 1819
Superfamiglia: Doridoidea Rafinesque, 1815
Superfamiglia: Doridoxoidea Bergh, 1900
Superfamiglia: Onchidoridoidea Alder & Hancock, 1845
Superfamiglia: Polyceroidea Alder & Hancock, 1845

Infraordine: Cladobranchia Willan & Morton, 1984
Superfamiglia: Aeolidioidea J.E. Gray, 1827
Superfamiglia: Arminoidea Rafinesque, 1814
Superfamiglia: Dendronotoidea Allman, 1845
Superfamiglia: Metarminoidea Odhner in Franc, 1968

Nuovi studi morfologici e nuove analisi delle sequenze del DNA stanno portando comunque ad un riassegnamento delle varie famiglie e dei generi nella tassonomia globale; inoltre la continua scoperta di nuove specie[15][16] sta sempre più aumentando il numero di nudibranchi descritti e la loro collocazione. L'adattamento evolutivo dei nudibranchi ha portato ad un'enorme varietà di forme e colori, sia a scopo mimetico che difensivo.